Parco di Bracciano-Martignano: un territorio tra arte e natura

Il Parco Naturale Regionale Bracciano-Martignano, l’ultimo nato tra i parchi del Lazio, è stato istituito nel 1999 e si sviluppa su un territorio di circa 202 km² a cavallo fra le province di Roma e Viterbo. 

Nel territorio del Parco ricadono il Lago di Bracciano e il Lago di Martignano, nonché tre aree SIC e un sito UNESCO (come la Faggeta vetusta depressa di Monte Raschio, patrimonio naturale dell’Umanità).

Esso, si estende su gran parte della fascia collinare a nord della Capitale. In particolare, le aree di pertinenza sono i territori di Roma Capitale – Municipio Roma XV, Bracciano, Anguillara Sabazia, Campagnano di Roma, Manziana, Trevignano Romano, Bassano Romano, Monterosi, Oriolo Romano e Sutri.

A cavallo delle province di Roma e Viterbo, comprende i due omonimi laghi – la cui superficie con seimila ettari complessivi copre da sola circa il 40% del parco – e la campagna adiacente. Quello di Bracciano, di gran lunga il più esteso, costituisce una riserva d’acqua di grande importanza per la città di Roma, che se ne avvale in occasione di ogni emergenza. I laghi occupano il fondo di una conca legata all’attività dell’antico vulcano sabatino, che raggiunse il suo apice intorno a 400.000 anni fa. Una depressione ancora più marcata di quel che oggi appare allo sguardo, se è vero che la profondità delle acque di Bracciano arriva fino a 165 metri al di sotto della superficie.

La cintura di colline che circonda le sponde arricchisce la varietà del parco. Pascoli e coltivi disegnano una campagna ancora a misura d’uomo, in particolare in alcuni settori dell’area protetta come alla tenuta di Vicarello.

Nei boschi collinari l’albero più diffuso è il castagno, probabilmente introdotto dai romani, ma non mancano faggete d’alto fusto di grande bellezza come quelle di Oriolo e del monte Termine. L’ambiente più ricco però è naturalmente quello dei laghi; su quello di Bracciano vi affacciano direttamente i graziosi paesi di Trevignano, Bracciano ed Anguillara Sabazia, mentre a Martignano lo specchio d’acqua è immerso in una splendida solitudine tra i campi.

L’alta presenza della biodiversità fa sì che la fauna del Parco sia particolarmente ricca. Sono state infatti individuate 162 specie di uccelli, 79 delle quali nidificanti. Tra le più significative: il fistione turco (Netta rufina), una rara anatra tuffatrice orientale, presente soprattutto nel lago di Martignano, con valori molto elevati anche a livello nazionale; la moretta tabaccata (Aythya nyroca) e la strolaga mezzana (Gavia arctica).

La popolazione di mammiferi risulta particolarmente significativa per la presenza del gatto selvatico (Felis sylvestris), e della lepre italica (Lepus corsicanus). Notevole la presenza di specie introdotte, come il daino (Dama dama), il muflone (Ovis musimon) e soprattutto il cinghiale (Sus scrofa), tutte e tre possibili prede del lupo (Canis lupus), di cui è stata più volte segnalata una popolazione stabile nel territorio limitrofo dei comuni di Veiano, Barbarano Romano e Civitella Cesi.

Apprezzata per le sue peculiari caratteristiche naturalistiche -ambientali, l’area del Parco si è spesso trasformata in un set cinematografico a cielo aperto. Ne è un esempio il film Parasitic Twin (2017) – scritto da Franco Forte e Francesco Spagnuolo e diretto dal regista Claudio Zamarion, – dove le acque del Lago di Bracciano e i territori del Parco sono diventati parte integrante del set cinematografico. È stato così anche per i film Cuore (1948) e Piccolo Mondo Antico (1941) ambientati tra Bracciano e Roma.

Erica Trucchia

 


 Fonte: https://www.parcobracciano.it

Fotografia: Enrico Baroni

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