Il pallone di Napoleone – Museo dell’Aeronautica di Vigna di Valle

Capita che idee di enorme ambizione non vengano credute possibili, almeno fino alla loro realizzazione. È il caso del volo, che l’uomo ha fantasticato per secoli e infine reso possibile.

Se si guarda alle sponde del lago di Bracciano, sulle rive di Vigna di Valle è presente, per l’estensione di 13.000 m², il Museo Storico dell’Aeronautica Militare che, con i suoi ottanta velivoli, percorre la storia del volo dai pionieri e dirigibili ai velivoli post-bellici e contemporanei.

All’interno del Museo, uno tra i più antichi siti aeronautici d’Italia, è presente un cimelio del volo protagonista di una storia e di un viaggio incredibili: il 16 dicembre 1804, infatti, un pallone partì da Notre Dame de Paris e volando cadde proprio sulle acque del Lago di Bracciano.

Definito più precisamente aerostato o mongolfiera, fu costruito dal colonnello André-Jacques Garnerin per onorare l’incoronazione di Napoleone Bonaparte.

Sollevato da più di tremila fiaccole e adornato di drappi e una grande aquila imperiale, erano presenti al suo interno delle lettere di Papa Pio VII, trecento franchi – premio per chi avesse rinvenuto il pallone – e una lettera, valida come certificazione di volo, in cui c’era scritto:

“Il pallone portatore di questa lettera si è innalzato da Parigi la sera del 25 frimale (16 dicembre), per opera del signor Garnerin, aeronauta privilegiato di S.M. l’Imperatore di Russia, ed ordinario del Governo Francese, nella circostanza della festa data dalla città di Parigi a S.M. l’Imperatore Napoleone. Quelli che troveranno questo pallone, sono pregati di averne cura e di ragguagliare il signor Garnerin sul luogo in cui è disceso”.

Gli sguardi e le speranza fisse sulla mongolfiera, però, non impedirono al vento di spegnere le fiaccole e al pallone di perdersi in un volo di ventidue ore.

Dopo essere giunto alle porte di Roma, all’altezza delle Tomba di Nerone, la perdita dell’aquila imperiale gli consentì di riprendere quota e cadere, poco più in là, proprio nel Lago di Bracciano.

Ritrovato da alcuni pescatori locali, il pallone fu allora portato in Vaticano, dove rimase per 170 anni.

Infine, nel 1978, fu donato all’Aeronautica Militare di Vigna di Valle, ossia restituito al luogo della sua antica caduta.

In un libretto del 1927, l’autore, un certo P. Emanuelli, scrive:

Questo antenato degli aeroplani, dei dirigibili e degli idrovolanti è una interessante memoria che Roma dovrà conservare. Come ho già detto, esso è il cimelio aeronautico più antico che si conosca. Quando si potrà realizzare il voto espresso da molti, di costruire qui in Roma un museo dell’Aeronautica, l’aerostato di Napoleone vi dovrà figurare in primo posto, essendo esso l’unico superstite dell’epoca delle mongolfiere, e il più antico ricordo degli inizi dell’Aeronautica”.

Quest’unico superstite e antenato degli aeroplani di fatti giace in un museo dell’Aeronautica, quello di Vigna di Valle, sul lago di Bracciano. Ed è possibile vederlo.

Fonte e image source: http://www.aeronautica.difesa.it/storia/museostorico/Pagine/IlPallonediGarnerin.aspx

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